In anteprima su Betwyll, Piante carnivore in salotto, la nuova raccolta di scritti di Antonio Prenna, da leggere e commentare sulla app durante le vacanze di Natale.
Quest’anno niente albero, ma… Piante carnivore in salotto. Grazie alla collaborazione della casa editrice Italic Pequod, da lunedì 24 dicembre a domenica 6 gennaio leggiamo e commentiamo su Betwyll una selezione di poesie e brevissimi racconti inediti di Antonio Prenna, in attesa della pubblicazione dell’intera raccolta prevista a marzo 2019. Ça va sans dire che a giocare con noi sulla app ci sarà anche lui.
Come partecipare
Scarica la app sul tuo smartphone o tablet e comincia a fare pratica con il tutorial Inizio a usare Betwyll. A pochi giorni dall’inizio del gioco apriremo uno spazio dedicato a Piante carnivore in salotto. Lì troverai i testi da leggere e commentare insieme ai lettori della community. Lo faremo seguendo il metodo TwLetteratura: un testo ogni due giorni, su cui pubblicare brevi messaggi di massimo 140 caratteri seguendo il calendario di lettura indicato sulla app.
La raccolta: un cerchio che si chiude
Non vogliamo svelarvi troppo né rovinarvi la sorpresa, ma qualcosa su Piante carnivore in salotto possiamo anticiparvi. Anzi, lo facciamo dire direttamente ad Antonio Prenna (junior).
“Non a caso questa mia raccolta di testi ibridi, tra poesia e racconto brevissimo, si apre con una lettera di Prenna Antonio. Così si firmava nel 1946 mio nonno, in una lettera indirizzata ai parenti rimasti in Argentina o nati là, utilizzando una sorta di scrittura orale, ricca di calore e immediatezza, per raccontare il passaggio della Seconda Guerra Mondiale a Macerata.
Mio nonno chiama “polverone” gli effetti del “bobardamento” della città marchigiana, una parola che evoca Tonino Guerra con cui ho lavorato per realizzare poetici piccoli film televisivi. È come un cerchio che si chiude nell’avvicendarsi delle generazioni. Uomini con lo stesso nome, da fine Ottocento al Terzo Millennio, usano la parola scritta per rendere vivo il racconto del presente.
Così sono i testi di queste piante carnivore. Ci si accomoda in salotto, si leggono le minute vicende quotidiane raccontate come ascoltando una radio in sottofondo, fino al delirio del poema che chiude la raccolta, dove l’ignoto divora le parole stesse. Trasfigurandole. Sovrapponendosi in una miscela di suoni, parodia delle Centurie di Nostradamus. Nessuna profezia però e nessun messaggio nello stile discorsivo. I rimandi sono numerosi sottotraccia, al lettore l’onere di divertirsi in salotto, naturalmente con un occhio sempre vigile rivolto alle piante.
Giampiero Neri puntualizza alcuni passaggi con appunti inediti, tratti dalla nostra corrispondenza privata.”
Antonio Prenna
Giornalista e autore televisivo