Nuove pratiche letterarie

TwLetteratura - Pavese
TwLetteratura - Pavese

A Washington, Iuri Moscardi ha presentato il metodo TwLetteratura su cui si basa Betwyll, in un un panel dedicato alle contaminazioni tra Twitter e letteratura.

La conferenza annuale NeMLA

La NeMLA (North Eastern Modern Language Association) è la sezione della Modern Language Association che riguarda gli Stati Uniti nord-orientali. Fondata nel 1883, la MLA riunisce professori, ricercatori e studenti che si dedicano allo studio delle lingue e letterature moderne. Ogni anno, la MLA e le sue divisioni regionali organizzano una conferenza in cui i partecipanti possono discutere, confrontarsi e condividere i risultati delle proprie ricerche accademiche. In particolare, tavole rotonde e seminari sono molto utili per condividere idee e metodologie per la ricerca, la didattica e l’insegnamento.

La conferenza annuale NeMLA si è svolta dal 21 al 24 marzo a Washington, DC. Sono stato accettato a presentare un paper nel panel “Disrupting the Boundaries: Twitter as a New Literary Practice?”, organizzato dalle professoresse Giusy Di Filippo del College of the Holy Cross di Worcester, Massachusetts e Martina di Florio del Trinity College di Hartford, Connecticut.

Un caso di ricezione attiva del testo letterario

Il titolo del mio intervento era “TwLetteratura: Active Reception of the Literary Text” e ha fatto da introduzione agli interventi degli altri quattro relatori, che hanno menzionato i progetti di social reading di TwLetteratura.

Io ho presentato le specificità della metodologia su cui si sono basati i progetti di TwLetteratura prima e di Betwyll ora: la scelta di un testo da leggere tutti insieme; la creazione di uno specifico calendario di lettura da seguire tutti; infine, il vero e proprio momento del “gioco”, caratterizzato dalla lettura e dal commento del contenuto del testo. Dopo avere sottolineato che si tratta di qualcosa di unico, ben diverso per esempio da quanto hanno raccontato Alexander Aciman e Emmett Rensin nel loro libro Twitterature pubblicato nel 2009, ho mostrato i dati di alcuni dei progetti che hanno riguardato più da vicino la letteratura italiana: #LunaFalò, #Invisibili, #Corsari e #TwSposi. Ho scelto questi progetti per due ragioni: si tratta di progetti dal carattere letterario e sono riferiti a libri appartenenti alla letteratura italiana, il mio campo di studio come dottorando in Letterature Comparate alla City University New York.

Ho inoltre mostrato come intendo studiare questi progetti di social reading durante la mia ricerca di dottorato, ovvero applicando la teoria della ricezione del testo letterario, elaborata dagli studiosi della Scuola di Costanza (su tutti Wolfgang Iser e Hans Robert Jauss) negli anni ’60 e ’70. Tale teoria sostiene la fondamentale importanza del lettore non solo come acquirente del libro ma anche come funzione che dà senso al testo in due modi. Da un lato, è sulla funzione lettore (il lettore modello di Umberto Eco) che l’autore costruisce il suo lavoro. Dall’altro, il lettore deve ricostruire le informazioni che riceve durante la lettura e dare loro un senso. Secondo me, i tweet e twyll prodotti dai partecipanti ai progetti di social reading di TwLetteratura e Betwyll mostrano esattamente questo processo, ovvero consentono al lettore di dare forma alla sua personale ricezione del testo e di condividerla con altri lettori.

Disrupting the boundaries: il panel

Come dicevo, il mio intervento ha dialogato con gli altri quattro. Perla Sassón-Henry della US Naval Academy ha descritto il lavoro dello scrittore messicano Mauricio Montiel Figueiras, che ha creato i due account Twitter @Elhombredetweed e @LamujerdeM e li ha poi resi protagonisti dei suoi romanzi.

Jennifer Gutman della Vanderbilt University di Nashville, Tennesse ha analizzato come Black box , il romanzo breve che nel 2012 la scrittrice americana Jennifer Egan pubblicò dall’account Twitter del New Yorker e che rimane uno dei pochissimi esempi di letteratura scritta usando Twitter, rifletta il nostro rapporto con il social network.

La professoressa Di Filippo ha invece analizzato i progetti che TwLetteratura ha dedicato a Cesare Pavese: #LunaFalò, #Leucò, #PaesiTuoi e il Twitter Fiction Festival in cui vennero lette e commentate cinque sue poesie. La professoressa ha individuato in lettura profonda, riscrittura, costruzione/ricostruzione i caratteri salienti di queste esperienze, che hanno decostruito l’autore Pavese e hanno ridato vita ad alcuni dei suoi libri, come i Dialoghi con Leucò.

Infine, la professoressa Di Florio ha sottolineato le strette connessioni tra i progetti di TwLetteratura e le riflessioni che Italo Calvino elaborò negli anni ’80 relativamente al futuro di libri e letteratura: rendere attivo il lettore e creare una comunità sono i capisaldi di TwLetteratura e anche le indicazioni dello scrittore per quello che era per lui un futuro in cui libri e computer avrebbero dovuto dialogare.

Si è trattato di un panel davvero interessante, in cui ogni intervento dialogava con quelli altrui. Inoltre, non sono mancate alcune interessanti domande dal pubblico, che hanno permesso a me e agli altri relatori di illustrare le diverse strategie utilizzate per commentare in brevi messaggi il contenuto letterario e di analizzare come i due ambiti del pubblico e del privato interagiscano nella dimensione del social network. C’è stato anche il tempo di illustrare le peculiarità di Betwyll, la app che riprende la metodologia di TwLetteratura – definita “unica” dalla professoressa Di Filippo – e la applica in un nuovo ambiente digitale interattivo, la cui valenza didattica è accentuata dalla possibilità di creare progetti personalizzati per scuole di ogni ordine e grado.       

Iuri Moscardi

dottorando
Betwyll North America Desk

Classe 1986, camuno. Si laurea in Lettere Moderne a Milano, scoprendo grazie alla sua tesi Cesare Pavese, da allora divenuto uno dei suoi chiodi fissi. Grazie a Pavese scopre anche TwLetteratura, che crede sia un modo nuovo di avvicinarsi ai libri e di (ri)scoprirli. Per questo la sua ricerca di dottorato alla CUNY di New York (dopo un Master in Italianistica a Indiana University, Bloomington) è incentrata proprio sulla twitteratura come nuova forma di ricezione del testo letterario. Collabora a Betwyll come project manager, oltre a scrivere per giornali di carta (La Lettura, Il Foglio, La Stampa, Giornale di Brescia) e online (Esquire, Il Lavoro Culturale, La Voce di New York). Nel tempo libero legge molto e tifa Juve. Su Twitter è @iurimoscardi e ha un blog con il curiosissimo nome de Il Tubero.

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