Negli ultimi anni sono i contenuti audio, e in particolare gli audiolibri, ad aver tolto all’e-book il primato dell’editoria digitale.
La continua crescita e innovazione del mondo degli audiolibri è stata definita da molti una vera e propria rivoluzione. D’altro canto, negli ultimi anni la fruizione di contenuti audio online (podcast, servizi di musica in streaming, ecc.) si è enormemente diffusa ed è diventata il nuovo trend. Sotto molti punti di vista però sembra un ritorno alla modalità di fruizione delle storie prima dell’avvento dell’alfabetizzazione e della diffusione dei libri. Ma come mai?
L’ascolto di contenuti online sembra funzionare perché si adatta molto bene allo stile di vita moderno: possiamo ascoltare ciò che vogliamo in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Lo si può fare mentre si è impegnati a fare altro, lo si può fare con attenzione o anche per rilassarsi. Questo è possibile soprattutto perché il mezzo con cui accediamo a questi contenuti è lo smartphone, quindi uno strumento quotidiano e adattabile pressoché a qualsiasi situazione.
Tuttavia, grazie all’indagine Nielsen dall’Audio Publisher Association (APA), sappiamo che il 19% dei frequent listeners (che ascolta almeno 15 libri in 12 mesi) ascolta gli audiolibri sfruttando dispositivi vocali come Amazon Echo o Google Home, concentrandosi quindi solamente sull’ascolto senza fare altro. La fascia dei frequent listeners ha tra i 25-34 anni e, a differenza del cartaceo, è per la maggior parte di genere maschile. Inoltre, chi è abituato ad ascoltare podcast ascolta mediamente il doppio degli audiolibri rispetto agli altri utenti. Ma sono gli audiolibri in particolare a rappresentare un fenomeno interessante.
Il mercato degli audiolibri
Il formato audiobook esiste da molti anni. Nato come strumento di accessibilità ai libri per persone con disabilità visiva, per qualche tempo è stato relegato a passatempo per lunghi viaggi in macchina. Non è più così. Grazie allo sviluppo tecnologico e alla creazione di servizi streaming per ascoltare storie, gli audiolibri sono usciti dalla nicchia di mercato che occupavano e rappresentano ormai un’ottima occasione per molte case editrici.
Per esempio, in Gran Bretagna il settore degli audiolibri registra una crescita del 43%, contro il libro cartaceo che per la prima volta negli ultimi cinque anni è invece in calo. Il mercato degli audiobook rimane comunque marginale nonostante l’espansione. Questo però non impedisce alle case editrici inglesi di investire nel settore audio, creando ad esempio studi di registrazione per produrre i propri audiolibri e podcast.
Negli Stati Uniti, i dati rilasciati da APA per l’anno 2018 mostrano per il settimo anno di fila la crescita del settore e, più in generale, il ruolo di primo piano che gli audiolibri occupano nell’editoria digitale. Gli audiobook rappresentano il 91,4% del fatturato dell’editoria digitale americana, toccando il miliardo di dollari.
Anche l’Europa è soggetta allo stesso fenomeno. In Svezia, Danimarca, Germania e Spagna, il mondo degli audiolibri si sta espandendo più lentamente ma cresce ogni anno, nonostante il formato cartaceo sia ancora il preferito. Lo stesso vale per l’Italia. Qui, gli audiolibri rappresentano solo il 10% del mercato digitale e i lettori che ascoltano almeno un audiolibro all’anno sono solo il 7%. Tuttavia, come notato prima, si posizionano generalmente nella fascia tra i 25-34 anni di età e sono anche fruitori di podcast.
I servizi di streaming
Così come è successo per la musica con Spotify e per film e serie tv con Netflix, anche i libri da ascoltare hanno trovato nelle piattaforme streaming il loro successo. I servizi streaming più diffusi per audiolibri sono Audible e Storytel. In entrambi i casi il servizio è una sottoscrizione con abbonamento e correlate app per usufruire dei prodotti.
Audible è la piattaforma di streaming di Amazon, che oltre agli audiobook, offre podcast, canali radio, giornali e riviste in formato audio. I prodotti sono sia originali che creati in collaborazione con diverse case editrici. Audible offre poi device e servizi tramite app che vanno oltre all’ascolto.
Storytel invece è un’azienda svedese e la prima piattaforma di streaming di audiolibri in Europa. Tra i 17 mercati in cui è presente c’è anche l’Italia. A differenza di Audible, la piattaforma europea offre un catalogo con un maggior numero di contenuti originali appositamente creati per il mercato locale del paese in cui si trova. Dal 2005, anno di fondazione dell’azienda, il numero di abbonati è cresciuto esponenzialmente, fino a superare la quota di 1 milione nel 2019, con un’impennata di 200.000 subscriber da gennaio ad oggi.
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Anna Pederneschi
Studentessa universitaria
Laureata in filosofia all’Università di Pavia, studia editoria presso il master dell’Università cattolica di Milano. Da ottobre si trasferirà alla University of California Irvine per iniziare il percorso di dottorato in epistemologia. Tra i suoi interessi troviamo l’impatto dei social media sui comportamenti sociali, l’interazione tra cultura tradizionale e cultura pop e l’uso del linguaggio come strumento di conoscenza.