La scorsa settimana abbiamo partecipato a XcitED, il principale evento EdTech di Slush, fiera di startup che si svolge annualmente a Helsinki. Ecco le impressioni di Edoardo Montenegro.
Mercoledì 20 novembre alla Otaniemi Upper Secondary School di Espoo, in Finlandia, con Betwyll ho partecipato a XcitED, l’evento EdTech organizzato dall’acceleratore finlandese xEdu, che si svolge in concomitanza con Slush, l’importante fiera di startup che ogni anno porta a Helsinki più di 25.000 persone.
Avevo sentito parlare da tempo di questo appuntamento, ovvero da quando Betwyll – lo scorso mese di marzo – è entrata in xEdu con lo Spring Batch 2019. Da un paio d’anni frequento eventi e fiere startup in Europa, ma soltanto grazie a XcitED ho compreso il valore di un format che è completamente verticale rispetto all’EdTech e si svolge – più che giustamente – in una scuola.
In primo luogo non credo siano molte, in Europa, le città in grado di ospitare alcune centinaia di operatori professionali all’interno di un liceo. Questo è un primo elemento che fa onore alla Città di Espoo, nota per essere la sede storica di Nokia, ma anche della Aalto University e di una serie di iniziative e progetti che ne fanno uno straordinario hub di innovazione europeo.
Un programma fittissimo
XcitED è una piccola e agguerrita macchina organizzativa in grado di allestire un intenso programma su due differenti palcoscenici in simultanea, insieme a una ricca area espositiva che vede coinvolti per 9 ore in keynote, discussioni, pitch e workshop 30 speaker da tutto il mondo, 40 startup EdTech e moltissimi professionisti del settore, in prevalenza dal Nord Europa.
Molti i temi affrontati quest’anno, fra cui sono da segnalare: due panel sotto la guida di Heini Karppinen (Edtech Finland) su come creare impatto attraverso i progetti educativi, con un keynote di Tony Addison (United Nations University World Institute for Development Economics) e su come far scalare un progetto educativo, con un keynote di Juan Luis Vilchez (Amazon); una discussione su come porre l’educazione prima della tecnologia, moderata da Neil O’Toole (Edvisor Finland), accompagnata da un keynote di Aleksi Komu (ThingLink).
Assai ricca, attorno alla cosiddetta Founders Pit, la presenza delle startup EdTech, il miglior frutto del lavoro di xEdu, che dal 2016 a oggi ha accelerato più di 70 startup edtech da tutto il mondo, fra cui Betwyll stessa. In particolare, possiamo qui ricordarne alcune che ne rappresentano ai nostri occhi il nocciolo duro e sono diventate un prodotto d’esportazione made in Finland: Kide Science, 3DBear, Mehackit, Mightifier, Elias robot, Seppo e Tiny App.
Betwyll sul palco
Quanto a noi, con Betwyll abbiamo partecipato a un doppio panel sulla co-creazione fra scuole e startup con, tra gli altri, Anna Rantapero-Laine della Città di Helsinki, Pekka Peura di Dragon Box Finland, Ida Rönnlund di 4 Ferries, Natasha Skult di MiTale, Jaakko Vuorio dell’Università di Tampere e i docenti Eemeli Marttila di Oulu e Anu Karhi di Espoo, quest’ultima protagonista tra l’altro del nostro progetto di co-creazione con la Jalavapuiston koulu.
Premi e nuove partnership
Mentre Chord Hero da Hong Kong – grande protagonista della giornata, sulla scia dell’altra startup edtech di Hong Kong, Chartipedia – vinceva il demo day dell’Autumn Batch 2019 di xEdu e l’islandese Mussila Music School vinceva il Nordic Edtech Awards 2019, xEdu ha rimarcato la partnership con UNTIL, lo United Nation Technology Innovation Lab, per la creazione di un nuovo acceleratore di impatto per startup EdTech.
Una partnership che, insieme al recente accordo con EduSpaze Singapore – annunciato durante la Helsinki Education Week – segna il concetto di EdTech as a platform e vede i migliori ecosistemi federarsi per generare un impatto durevole e stabile a favore dell’innovazione del settore educativo nel mondo.
Edoardo Montenegro
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